Cleromanzia: la divinazione attraverso eventi casuali
La Cleromanzia comprende tutte quelle forme di divinazione che avvengono attraverso il manifestarsi di eventi casuali, come l’estrazione a sorte di oggetti, simboli, frasi oppure il lancio di dadi od altri oggetti
Etimologia del termine
Il termine deriva dal greco kleros- “sorte” e -manteia “indovinare”.
La cleromanzia alle origini
Originariamente, la cleromanzia era solamente una forma di lancio di piccoli oggetti come i ciottoli, dei cristalli, delle ossa.
Questo sistema si è evoluto in un secondo momento diventando un mezzo di divinazione.
Questo metodo è simile al sistema cinese chiamato “Chiao-pai”, che viene praticato ancora oggi e prevede il lancio di due canne da bambù.
Se cadono ambedue con la parte curva verso l’alto, allora la risposta è positiva, in caso contrario è negativa.
L’utilizzo di piccoli ciottoli veniva fatto proprio alle origini, poi pian piano si è evoluta la tecnica in tutto il globo, andandoli a sostituire con altri oggetti. Ancora oggi molti dottori africani possiedono dei piccoli sassi all’interno del loro kit medico: servono per predire il futuro.
La cleromanzia veniva praticata già nell’antico Egitto, successivamente si diffuse anche in Cina e a Roma, dove venne eletto il protettore della Cleromanzia: il Dio Mercurio.
Nell’Antica Roma i rituali di cleromanzia erano chiamati sortes , in cui l’indovino chiamato sortilegus (sortilegio ovvero colui che leggue le sorti) era chiamato a predire eventi futuri a seguito del lancio dei dati.
Le sortes erano una pratica tipicamente popolare che i nobili disprezzavano a favore di altre forme di divinazione.
Infatti l’opinione dei nobili era che la divinazione dovesse avere un’ispirazione sacra e divina, le sortes finivano per renderele simili al gioco d’azzardo
La cleromanzia oggi
La moderna cleromanzia si effettua sedendosi ad occhi chiusi, con il cleromante al proprio fianco.
Il veggente utilizzerà due o tre dadi , anche se la prassi èiù comune è quella di utilizzare due soli dadi.
Si scrive una lista di venti possibili risposte numerate e si lanciano i dadi per venti volte; alla fine bisognerà tenere il conto di ogni lancio ed effettuare una somma di tutti i tiri.
Se per qualsiasi motivo i dadi escono fuori dal piatto di lancio, allora è consigliato non eseguire più la lettura e provare in un secondo momento.